DRAGON TRAINER - IL MONDO NASCOSTO. (How to Train Your Dragon: The Hidden World - 2019)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Dean DeBlois
Sceneggiatura di: Dean DeBlois
Basato sulla storia di: Cressida Cowell
Prodotto da: Bonnie Arnold, Bradford Lewis
Produzione: DreamWorks, Universal Pictures
Animazioni: DreamWorks Animation
Edizione Italiana: Universal Pictures International
USCITA ITALIANA: 31 GENNAIO 2019
Dean DeBlois, colui che ha preso per mano insieme a Chris Sanders il progetto originale nel lontano 2005 (dopo una prima scrittura più fedele ai libri originali ma dedicati ad un pubblico più giovane), si pone al timone anche del terzo e ultimo capitolo che chiude la saga.
Dopo gli eventi, emozionanti, comici, pericolosi ma anche tragici dei primi due capitoli, Hiccup, ormai capo del villaggio si trova nei primi anni dell'età adulta a dover fronteggiare il costante pericolo dei cacciatori di draghi che infestano le acque del mondo conosciuto. Ma uno e più pericoloso darà molto filo da torcere a tutta la squadra capitanata da Hiccup, tanto da portarlo a decidere di spostare l'interno villaggio. Nel frattempo a catturare l'attenzione del drago Sdentato, divenuto alpha nell'ultimo episodio, arriverà una furia chiara, unico esemplare della sua specie.
Dopo i fuochi d'artificio dei primi due capitoli, in cui il regista ha imposto delle scelte importanti e drammatiche, ai suoi protagonisti, così da risultare meno infantile e più adulti, scelte elogiate da critica e pubblico, le vicende arrivano finalmente ad un epilogo. Un epilogo atteso e sensato, che arriva all'episodio numero tre, un classico, che non allunga ulteriormente il brodo e chiude degnamente un ciclo. Una storia con uno schema molto vicino ai precedenti, in cui il problema principale viene prima affrontato a viso aperto, per poi complicarsi senza lasciare intravedere soluzioni positive e poi arrivare all'atteso finale positivo.
Un finale atteso, ma che forse pecca leggermente nello svolgimento centrale della storia, sintomo di stanchezza nell'utilizzo di certi schemi e, sicuramente, nell'aver già sfruttato i precedenti capitoli per descrivere la relazione tra i personaggi principali e i draghi, e le vicende familiari del protagonista. Per questo motivo proprio questi ultimi eventi non hanno il carico emozionale dei precedenti capitoli, almeno nella parte principale della storia. Degno di nota è invece il finale, che presenta, in piccola parte, un picco degno di questa saga. Un difficile compromesso, quello affrontato dal regista, che deve traghettare i giovani fans attraverso circa 20 anni, utilizzati sia per la creazione dei tre titoli che nella vita dei protagonisti.
Un titolo che punta moltissimo sull'azione e che si merita buoni voti, ottimamente realizzato e molto ben caratterizzato, con una realizzazione visiva di altissimo livello, non solo per il numero di elementi animati presenti e la grandezza e dettaglio degli scenari, ma anche e soprattutto per la scelta di essere più vicini alla realtà che scivolare nei classici cliché delle commedie animate come deformazioni o altro. Sublimi gli effetti visivi, come quelli della gestione di liquidi, vegetazione e simili.
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(How to Train Your Dragon: The Hidden World - 2019)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Dean DeBlois
Sceneggiatura di:
Dean DeBlois
Basato sulla storia di:
Cressida Cowell
Prodotto da:
Bonnie Arnold, Bradford Lewis
Produzione:
DreamWorks, Universal Pictures
Animazioni:
DreamWorks Animation
Edizione Italiana:
Universal Pictures International
USCITA ITALIANA: 31 GENNAIO 2019
Dean DeBlois, colui che ha preso per mano insieme a Chris Sanders il progetto originale nel lontano 2005 (dopo una prima scrittura più fedele ai libri originali ma dedicati ad un pubblico più giovane), si pone al timone anche del terzo e ultimo capitolo che chiude la saga.
Dopo gli eventi, emozionanti, comici, pericolosi ma anche tragici dei primi due capitoli, Hiccup, ormai capo del villaggio si trova nei primi anni dell'età adulta a dover fronteggiare il costante pericolo dei cacciatori di draghi che infestano le acque del mondo conosciuto. Ma uno e più pericoloso darà molto filo da torcere a tutta la squadra capitanata da Hiccup, tanto da portarlo a decidere di spostare l'interno villaggio. Nel frattempo a catturare l'attenzione del drago Sdentato, divenuto alpha nell'ultimo episodio, arriverà una furia chiara, unico esemplare della sua specie.
Dopo i fuochi d'artificio dei primi due capitoli, in cui il regista ha imposto delle scelte importanti e drammatiche, ai suoi protagonisti, così da risultare meno infantile e più adulti, scelte elogiate da critica e pubblico, le vicende arrivano finalmente ad un epilogo. Un epilogo atteso e sensato, che arriva all'episodio numero tre, un classico, che non allunga ulteriormente il brodo e chiude degnamente un ciclo. Una storia con uno schema molto vicino ai precedenti, in cui il problema principale viene prima affrontato a viso aperto, per poi complicarsi senza lasciare intravedere soluzioni positive e poi arrivare all'atteso finale positivo.
Un finale atteso, ma che forse pecca leggermente nello svolgimento centrale della storia, sintomo di stanchezza nell'utilizzo di certi schemi e, sicuramente, nell'aver già sfruttato i precedenti capitoli per descrivere la relazione tra i personaggi principali e i draghi, e le vicende familiari del protagonista. Per questo motivo proprio questi ultimi eventi non hanno il carico emozionale dei precedenti capitoli, almeno nella parte principale della storia. Degno di nota è invece il finale, che presenta, in piccola parte, un picco degno di questa saga. Un difficile compromesso, quello affrontato dal regista, che deve traghettare i giovani fans attraverso circa 20 anni, utilizzati sia per la creazione dei tre titoli che nella vita dei protagonisti.
Un titolo che punta moltissimo sull'azione e che si merita buoni voti, ottimamente realizzato e molto ben caratterizzato, con una realizzazione visiva di altissimo livello, non solo per il numero di elementi animati presenti e la grandezza e dettaglio degli scenari, ma anche e soprattutto per la scelta di essere più vicini alla realtà che scivolare nei classici cliché delle commedie animate come deformazioni o altro. Sublimi gli effetti visivi, come quelli della gestione di liquidi, vegetazione e simili.